La nostra storia: Anni 90 e Anni 2000
Il decennio si apre con un cambio al vertice azindale: l’ingresso di Luciano Sita con l’incarico di Presidente operativo del Cerpl, accanto a Valerio Orlandini (nel gruppo dal 1982, che assume la presidenza di Cbpl) e Onorio Zotti (che entra alla direzione di Felsinea Latte). Nel 1991 inizia il processo di riorganizzazione societaria del Cerpl e delle sue controllate, che porterà nel 1992 alla costituzione della Granarolo Felsinea Spa, una società per azioni a cui è affidata la gestione degli stabilimenti, la rete commerciale e la proprietà dei marchi. Il Cerpl diventa quindi la controllante del Gruppo, con il compito di coordinare le attività di conferimento e raccolta del latte delle cooperative associate. Si sperimenta un modello di governance che successivamente sarà imitato dalle più importanti cooperative agroindustriali del Paese. Nello stesso anno, con l’entrata in vigore del decreto che stabilisce i parametri qualitativi del latte per fregiarsi della denominazione “Latte di Alta Qualità” (Dm 185/91), Granarolo è la prima azienda a portare sulla tavola del consumatore il prodotto di qualità superiore.

Proprio quel latte di Alta Qualità, da fiore all’occhiello del Gruppo, diventerà presto l’elemento distintivo e trainante di tutta la produzione aziendale e di tutta la comunicazione commerciale. Le cooperative accompagnano le aziende socie nel lavoro di qualificazione e di ammodernamento delle strutture e delle mandrie che consentirà di raggiungere i migliori standard qualitativi alla stalla. Nel 1995 prosegue il processo di semplificazione societaria, con l'integrazione gestionale delle due cooperative storiche che compongono il Cerpl: la Granarolo Cbpl e la Felsinea Latte. E’ il primo passo verso la graduale fusione delle due realtà, avvenuta prima mediante incorporazione di Felsinea Latte in Granarolo Cbpl (1996), poi con la costituzione del Consorzio Latte Granarolo Felsinea, infine attraverso l'incorporazione di Cerpl in Consorzio Latte Granarolo Felsinea (1998).
Un lungo percorso che interessa le cooperative di base e che si conclude nel dicembre 1998 quando il Consorzio Latte Granarolo Felsinea cambia ragione sociale e diventa “Granlatte Consorzio Cooperativo”, capofila del gruppo Granarolo. Tra il 1996 e il 1998 Granarolo Felsinea Spa mette a segno una serie di acquisizioni: Centrale di Parma, Fiore Srl di Udine, Cerulli Irelli e, non ultima, Sail Spa, storica azienda lattiero-casaria pugliese che, dopo la Daunia Latte, costituirà l’avamposto del Gruppo nel Mezzogiorno.


A conclusione del decennio (1999) anche la controllata Granarolo Felsinea Spa cambia ragione sociale e diventa la “Granarolo Spa” che conosciamo oggi, e delibera un aumento di capitale che consente l’ingresso tra gli azionisti della merchant bank pubblica Itainvest SpA (poi Sviluppo Italia).
Continuano le acquisizioni strategiche della controllata Granarolo Spa: il ramo produttivo e commerciale della Centrale del Latte di Viterbo, il 50% delle azioni di Calabrialatte Spa, la Latte Bianchi di Mogliano Veneto.
Infine con l’aggiudicazione della gara per la privatizzazione della municipalizzata “Centrale del Latte di Milano”, il Gruppo assume una posizione strategica in Lombardia e si allarga la base associativa della Cooperativa nel bacino lattiero caseario più importante d’Italia.
Il salto dalla piccola cooperativa bolognese alla più grande filiera lattiero casearia italiana è completato.
Contestualmente viene avviato il processo di diversificazione del business con l’acquisizione da parte di Granarolo Spa del 100% del pacchetto azionario di Vogliazzi Specialità Gastronomiche SpA.
Granlatte ottiene il riconoscimento del proprio ruolo di “Organizzazione di Produttori” ai sensi del D.lgs 228/01, distinguendosi per l’impegno nell’orientare i propri soci verso il rispetto delle quote latte